Tanto per farvi riflettere:
Spiti ValleyIn Himachal Pradesh, stato nel nord-ovest dell’India, sopra Delhi, si ergono poderose le cime himalayane, di fatto dividendo le colline forestate a sud dagli aridi deserti d’altura del nord. Da Manali, principale centro turistico in Himachal Pradesh, una strada si inerpica sul Rohtang Pass, a circa 4000m di altezza. Una volta superato il passo, si presenta un bivio: una strada prosegue per oltre 30 ore, superando passi sopra i 5000m e terminando in Ladakh, celebre ed estremamente turistica regione a influenza tibetana nell’estremità settetrionale dell’India; un’altra strada vira invece verso est e si spinge nella spettacolare e desertica Lahaul Valley, dove immensi ghiacciai e alti picchi la fanno da padrone. Una volta superato un passo a 4600m, si entra nella ancor più spettacolare Spiti Valley, la regione più remota d’India, l’ultimo Tibet.
La valle, lunga oltre 100km e stabilmente sopra i 3000m di altezza (ma con molti villaggi attorno a quota 4000m), a volte ricorda un mini Grand Canyon, con l’onnipresente fiume Spiti che si srotola tra le pareti scoscese come una biscia; altre volte la valle si apre di più diventando una sorta di deserto d’altura dai colori cangianti. In un modo o nell’altro, le dimensioni e l’impatto con la natura raggiungono qui proporzioni immense.
A dare una parvenza più “umana” al territorio (il meno densamente popolato in India) ci pensano sporadici villaggi ai lati del fiume. Le case bianche, con i tetti formati da ammassi di legna accatastata alti fino a 2 metri, sono costruite in tipico stile tibetano, e si snodano lungo minuscoli vicoletti che percorrono il villaggio. Gli appezzamenti verdi con coltivazioni di piselli e cereali come il buckwheat (grano saraceno), appaiono come un miraggio tra le pareti aride. I diversi monasteri (Ki, Dhankar e Tabo i più antichi e importanti) che troneggiano sui lati alti delle montagne, imperiosi se osservati da vicino, minuscoli se rapportati alle dimensioni epiche della valle, rendono visivamente percettibile la forte componente religiosa nella vita degli Spitiani e le donano un alone mistico. La gente, aperta ma discreta, ha la stessa fisionomia di quella tibetana, così come la lingua, il cibo e la religione fondano le loro radici nel Tibet occidentale e sono riuscite a rimanere inalterate per centinaia di anni, complice l’isolamento geografico della valle: benvenuti nell’ultima culla della cultura tibetana.
Ciao