| Sulla pagina FB della European Cycle Challenge sono stati pubblicati due ultimi grafici. Cagliari conferma e migliora la propria posizione in classifica: quindicesima come chilometri percorsi ogni mille abitanti e nono posto come chilometri per partecipanti attivi. Quest'ultimo dato suggerisce una precisazione rispetto al dato fornito in precedenza: dei 208 iscritti, infatti, sono solo 111 quelli che hanno dato un contributo alla classifica. Tra questi, i primi dieci hanno contribuito per poco meno della metà del totale della distanza percorsa: 8620 su 18216 chilometri. Un gruppo molto motivato o di irriducibili pedalatori? Infine la "quota rosa": dei 111 attivi, solo 25 donne hanno contribuito attivamente al risultato, per un totale di 1938 km. Per fare un confronto, la città-squadra di Rimini, con meno partecipanti, aveva quasi il doppio delle donne sui pedali rispetto a Cagliari (precedendoci di circa 350 km in classifica generale). Fin qui i numeri. C'è una morale di questo mese di pedalate urbane? Lo scopo della ECC era di dimostrare, in modo giocoso, che una mobilità urbana alternativa è possibile e vantaggiosa. I ciclisti urbani di Cagliari sono riusciti a dimostrarlo? Difficile dirlo. Servirebbe tempo e metodologie più rigorose per arrivare a conclusioni utili. Uno sguardo superficiale ai percorsi coperti dai "top 10" mostra un'attitudine limitata verso il pendolarismo urbano e, invece, un forte orientamento verso gli itinerari città-Poetto. A parere di chi scrive, ammesso che i decisori amministrativi della città tengano conto di questi risultati, lo sforzo prodotto in questo mese non aiuta a sostenere le politiche di mobilità alternativa urbana; trova, invece, conferma l'impostazione che questa amministrazione ha più volte mostrato, che vuole la bicicletta come mezzo ricreativo di utilizzo limitato al tempo libero. Il Comune, a parte aderire all'iniziativa, ha fatto poco per promuoverla e tenere viva l'attenzione: comunicato stampa iniziale e qualche affissione 6x3. La preferenza dell'amministrazione è per il bike-sharing, il cui utilizzo è facilmente quantificabile e meglio spendibile in termini di comunicazione. Insomma, è ragionevole pensare che Cagliari, con 70 auto ogni cento abitanti (un un dato superiore alla media nazionale), sia ancora molto lontana da un mutamento di abitudini negli spostamenti urbani.
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