SARDINIA MOUNTAIN BIKE

TERTENIA - Sabato 27 gennaio ore 8.30

« Older   Newer »
  Share  
Antmar
view post Posted on 7/1/2018, 19:38 by: Antmar
Avatar

BIKER SCAMMINAU

Group:
Member
Posts:
1,510

Status:


La prima mensile dell'anno si svolgerà a Tertenia SABATO 27 GENNAIO con PARTENZA alle 8.45 dall'AGRITURISMO DONNOLU' (più avanti specificheremo il punto sulla mappa) dove è previsto anche l'arrivo e il pranzo a fine escursione.
Per il momento vi dico che il percorso, anzi meglio dire i percorsi, uno più abbordabile ai meno allenati e l'altro più impegnativo, toccheranno zone di alto pregio ambientale e paesaggistico sia sopra i rilievi montuosi che troneggiano lungo la costa sia con spettacolari passaggi su sentieri a picco sul mare. Sicuramente un'escursione da non perdere!!! :woot: :woot:


DESCRIZIONE DEI PERCORSI

Percorso lungo “Sa Perda stampada”- 43 km, 1.050 m+:
Partiamo dall’agriturismo Donnolù e percorriamo verso nord la sterrata parallela alla ss125 sino ad incrociare un greto di un corso d’acqua in secca. Attraversiamo e usciamo sulla strada per la Marina di Tertenia che percorreremo verso il mare. Arrivati alle prime case, abbiamo percorso circa 10 km, lasciamo la strada principale e svoltiamo a sx su una strada secondaria che diventa subito sterrata. Dopo 1,5 km si si dividono i percorsi lungo e corto, il lungo svolta decisamente a sx e superato il Cuile Canniscedda iniziamo a salire una serie di stretti tornanti verso il valico di Genna Didu. Una volta scollinati e tirato il fiato, iniziamo una discesa tecnica sul versante opposto (attenzione alla rete poco dopo l’inizio della discesa!) che si addentra nel fitto bosco. A metà discesa, se si ha il tempo di fermarsi, sulla sx ci sono una serie di cascatelle e piscine tra i graniti che danno il nome alla località, appunto “Funtanas”. Proseguendo la discesa arriviamo ad uno stretto tornante dove sulla dx, in piano, inizia una sterrata che conduce ad un vecchio ovile diroccato. Superato questo inizia un divertente single trek tra gli alberi che, tenendo sempre la sx agli incroci, ci porta dopo aver guadato un corso d’acqua a Cuile Orgiola Brugiada, ben ristrutturo per uso turistico. Superato questo, usciamo in una sterrata che percorriamo verso dx in direzione del mare. Siamo adesso a Coccorroci e possiamo affacciarci sulla scogliera o sulla spiaggia per godere dello bel panorama verso la costa ogliastrina che si estende verso nord. Dalla parte opposta Capo Sferracavallo ci impedisce la vista verso la costa di Tertenia e di Quirra. Ritorniamo sui nostri passi per duecento metri e prendiamo il sentiero a sx con l’indicazione “Sa Perda stampada”. Poco dopo la salita e il fondo sdrucciolevole ci costringeranno a scendere dalla bici e spingerla per circa 1 km fino a che il sentiero si pone in piano e si riprende a pedalare il divertente e panoramico sentiero a strapiombo sul mare. Arriviamo a “Sa Perda stampada” (cartello), lasciamo la bici e ci avviciniamo a piedi per godere della particolarità morfologica e del meraviglioso panorama sulla costa che si gode da questa altezza. Dopo le foto di rito, riprendiamo il sentiero che scende decisamente e poco dopo la presenza di gradini in pietra, ci costringe a scendere dalla bici e procedere a piedi, diminuisce l’andatura ma abbiamo la possibilità di godere meglio della “cartolina” che abbiamo davanti. Il sentiero diventa meno curato e conviene procedere sempre a piedi. La parte finale è una breve scalinata a salire a stretti tornanti che ci costringe all’ultima fatica per sollevare la bici. Arrivati in cima, siamo sopra Punta is Ebas, riprendiamo a pedalare sul sentiero in discesa che si allarga in una sterrata e ci riporta verso le case di Tesonis e poi verso la strada principale che percorriamo per circa 2,5 km verso sud.
Lasciamo la strada principale svoltando a dx su una larga sterrata all’altezza del nuraghe Anastasi e andiamo verso la località Su Tremini. Si riprende a salire e all’altezza di Funtana su Tremini, svoltiamo a sx e continuiamo a salire ancora un poco sino al valico Sa Cannera. Adesso inizia una lunga e veloce discesa che percorre tutta la valle di Baccu Longu sino al congiungimento al Riu Quirra. Incrociamo la strada che segue la sx idrografica del fiume e risaliamo verso nord per gli ultimi 4 km sino all’agriturismo Donnolù dove ci attendono le auto e un buon pranzo per il recupero delle energie.

Percorso corto “Torre di San Giovanni” – 35 km, 650 m+:

Tutta la prima parte è in comune con il percorso lungo (vedi descrizione percorso lungo). Dal punto in comune si prosegue diritti verso il mare sino ad arrivare a Sa Foxi Manna. Arrivati in spiaggia la percorriamo verso sud sino alla fine per poi prendere una sterrata lungo costa. Si punta di nuovo verso l’interno per girare attorno ad un grosso residence. Riprendiamo subito la strada sterrata che ci porterà di nuovo sulla costa sino alla torre di San Giovanni di Sarralà o di Tertenia.

Questa è la torre più famosa d’Ogliastra, non si hanno notizie certe sulla data di costruzione della torre. Se ne parla per la prima volta nell'anno 1720, pertanto è ragionevole datarla nei primi decenni del XVIII secolo. E' stata eretta principalmente per colmare la mancanza di difesa dell'area litoranea compresa tra il Salto di Quirra e la torre di Barì, e per presidiare la sottostante "Cala francese", frequentata assiduamente dai saraceni. E' stata eretta principalmente per colmare la mancanza di difesa dell'area litoranea compresa tra il Salto di Quirra e la torre di Barì, e per presidiare la sottostante "Cala francese", frequentata assiduamente dai saraceni.
Nel 1767 il piemontese Ripol la descrisse come torre "gagliarda", munita da 4 cannoni, 4 spingarde, 8 fucili e governata da un "alcaide" (il capitano della torre) che poteva disporre di un artigliere e 4 soldati (nel 1794 ridotti a 3). Nel 1798 sono documentati alcuni lavori di riparazione.
Può essere considerata la torre più famosa dell'Ogliastra per l'eroica resistenza opposta dall'esigua guarnigione all'assalto barbaresco del 1812, che salvò Tertenia dal saccheggio. Infatti la torre fu accerchiata da navi da guerra tunisine che avevano attaccato anche le torri di Porto Giunco, dei Cavoli e Serpentara e per circa 10 ore l'alcaide e i torrieri resistettero tenacemente fino all'arrivo di un contingente di miliziani che respinsero definitivamente i mori. La torre riportò diversi danni, quali il crollo di parte della santabarbara e l'incendio del boccaporto. Finalmente nel 1829 su progetto del regio architetto Melis fu riparata, insieme a quelle di Capo Ferrato e Porto Corallo. Nel 1851, nove anni dopo la soppressione della Reale Amministrazione delle Torri, la torre venne abbandonata. Durante la seconda guerra mondiale venne ristrutturata e adattata a bunker, causando uno stravolgimento degli spazi originari; la cisterna, all'interno, venne dotata di un camminamento circolare con otto feritoie disposte a raggiera, mentre una nuova scala collegava questo ambiente con la sala al primo piano, a sua volta dotata di altrettante aperture per le mitragliatici. Infine nel 1990 è stata oggetto di restauro che in parte ne ha ripristinato le forme originali.


Dopo la visita alla torre, alla quale si può accedere senza particolari problemi, riprendiamo il percorso verso l’interno sino a raggiungere la strada litoranea, svoltiamo a sx e dopo circa 1 km la lasciamo svoltando a dx su una larga sterrata all'altezza del nuraghe Anastasi. Siamo adesso sullo stesso percorso di quello lungo, si rimanda a quanto scritto nella descrizione di quest’ultimo.

Edited by antmar - 17/1/2018, 07:36
 
Web  Top
73 replies since 7/1/2018, 19:38   2717 views
  Share